Ombre della realtà e dolore

Se si potesse morire senza vivere come un mattone, un pezzo di carta. Come una bugia.

O il silenzio dopo una parola sarebbe più sensato. Ma tutto soffre anche senza vita,

come una pietra, una grande statua. Come una sedia che sopporta il peso di corpi e di pensieri

che ci lasciamo sopra. Non è nel sonno che mi perdo, ma equivelando che

li vedo gli incubi altrui che mi girano intorno. Ogni cosa che santo, ogni cosa che vedo,

ogni cosa che provo, ogni cosa che tocco è uno scopo che sfugge, è un concetto afferrato

che subito cade, un motivo che è incerto, una luce che non sa restare.

Resto qui tra ciò che è vero e ciò che immagino. I pensieri sono ombre della realtà.