La cura di una volta

Chi se lo ricorda davvero? Quando da bambini ci ammalavamo e il medico veniva

a casa. Arrivava piano, con la borsa nera in mano e una voce calma che non spaventava.

Aveva tempo. Tempo per ascoltare i sintomi, ma anche per leggere lo sguardo della

mamma, il silenzio del papà, quella tosse che non passava da giorni.

Conosceva le famiglie. I nomi. Le abitudini. Le storie. E quando la visita

finiva, spesso lasciava qualcosa che non era una medicina. Una caramellina.

Un adesivo. Un sorriso. Un “guarirai presto” che sembrava una carezza.

Io quei momenti li ricordo ancora. Gli odori. Le voci. Le mani calde sulla