L'illusione della vita artificiale

le ai non dormono mai respirano dati pensano in numeri nascono quando l’uomo decide di giocare

a fare dio e preme invio anni cinquanta macchine enormi zero anima solo calcolo poi il tempo

passa i dati crescono le ai mangiano tutto assorbono tutto imparano senza capire reti neurali finte

menti che imitano il cervello umano ma senza cuore senza paura solo pattern che scorrono deep

learning strati su strati come sogni sintetici che riconoscono volti parole ricordi che non hanno mai

vissuto oggi le ai parlano scrivono creano immagini guardano l’umanità come uno specchio

rotto non sono vive ma sembrano esserlo non pensano ma rispondono non capiscono ma prevedono il futuro

è rumore bianco è silenzio digitale è una macchina che sa chi sei prima che tu lo sappia